domenica 29 novembre 2009

copenhagen 2009 summit


Il summit sul clima che si terrà a Copenhagen nel 2009 è terribilmente vicino, troppo per i progressi che restano ancora da fare nelle negoziazioni tra i Paesi aderenti.
Le trattative “preliminari” di Bonn sono insufficienti a garantire un’apertura verso la soluzione dei problemi ambientali.
Non c’è, infatti, abbastanza impegno e convinzione da parte dei governi nella riduzione delle emissioni.
E’ stato fatto pochissimo e il dialogo è risultato infruttuoso e insoddisfacente.

E’questa l’opinione espressa dal comitato del Wwf International, relativamente all’andamento e ai risultati dei colloqui tra i vertici dei governi a Bonn.
Usando una metafora gli ecologisti del Wwf hanno definito il cielo sopra Bonn “nuvoloso”, giudicando troppo lento il dibattito ed il cammino che dovrà portare il mondo a trovare una soluzione definitiva e condivisa a Copenhagen.


Pesanti le accuse dei membri del comitato WWF. Kathrin Gutmann, coordinatrice della politica sul clima della famosa associazione ambientalista, ha infatti dichiarato:

I progressi alla fine del secondo turno di negoziati della conferenza delle Nazioni Unite a Bonn risultano deboli.
Più che progetti concreti, sembra che i governi stiano stilando una lista della spesa, piena di buoni propositi campati in aria.

Fortemente criticato anche l’impegno dell’Unione Europea nelle trattative:

L’Unione europea si crogiola nella sua posizione di leadership e nei risultati finora ottenuti, ma non ha mostrato segni di rinnovamento e idee propositive per il futuro.
Hanno fatto meglio Paesi non aderenti all’Unione come la Svizzera e la Norvegia, presentando proposte di cambiamento concrete, in campo di investimenti finanziari, incentivi ecologici, sviluppo di ecotecnologie.
E’ proprio così che dovrebbero procedere i negoziati: concretamente ed attivamente.

venerdì 27 novembre 2009

VITA LUNGA E SANA,VITA VEGANA!


"A quei medici che dicono che un bambino non può crescere senza carne, dico che io non ho MAI mangiato carne, perché quando sono nata i miei genitori erano già vegetariani. Eppure sono stata campione di salto in alto e lungo, e ora a 79 anni faccio 100 km in bicicletta, gioco a pallavolo e non ho mai avuto malattie serie". (Dichiarazione di Margherita Hack del febbraio 2001)

sempre vegano genovese


...E per la serie,mangiare vegano a Genova...uno dei primi ristoranti vegetariani!

La Zucca Barucca in Via Teodosia offre una cucina fatta di ingredienti naturali e priva di derivati di origine animale.
Qui vengono rispettati tutti i principi del vegetarianesimo integrale: la cucina è priva di uova, latte e derivati, vengono preparati piatti di cereali integrali con legumi e altre verdure, non sono aggiunti grassi e restano inalterate le proprietà dei cibi.
Al ristorante La Zucca Barucca, lo chef Marino Colombo fa uso di prodotti pressoché esclusivamente biologici o biodinamici. La cucina è vegana creativa con piatti gustosi e ben presentati, sia nella forma che nei colori, caratterizzata da preparazioni originali e innovative, frutto della sintesi e della fusione della grande tradizione italiana e delle grandi cucine etniche orientali e medio-orientali. Vuole essere soprattutto una cucina salutare, leggera, gustosa e facilmente digeribile e soddisfare tutti, onnivori compresi.
I piatti vegan gourmet sono totalmente privi di prodotti di derivazione animale sia diretti che derivati e basati sulla tradizione italiana con interessanti innesti di varie cucine etniche(!), frutto dei viaggi dello chef, che ha alle spalle una storia e un’esperienza particolari. Prima di dedicarsi alla sua attuale professione, è stato, infatti, dirigente di una nota multinazionale. Dopo aver risolto una serie di disturbi grazie all’alimentazione vegetariana ha deciso di mettere la sua esperienza a disposizione degli altri.(e va bene così).
Il menu de La Zucca Barucca viene rivisto giornalmente e cambia al cambio di stagione, per poter usufruire delle verdure stagionali, senza l’uso di surgelati né di forno a microonde. Tutto il menu è rigorosamente preparato all’interno del ristorante e la maggior parte dei piatti sono preparati o assemblati durante il servizio.

Sono circa duecento le etichette di vini selezionate.

Ristorante Vegetariano “La Zucca Barucca”
Via Teodosia, 9 rosso – 16129 Genova
Tel. 010-310.6391
www.lazuccabarucca.it

giovedì 26 novembre 2009

VEGAN FOOD


Offrire un’opportunità, uno stimolo che permetta di avvicinarsi alla cucina vegana, lontano da ogni dogmatismo, questo l’intento di Cibi e Libri, il take away che ha da poco aperto nel cuore del centro storico.

«Ci sforziamo di mantenere una certa coerenza nutritiva – rivela – senza però rinunciare al piacere del cibo. Nel comporre i piatti sono importanti colori e sapori, ma non dimentichiamo che associando verdure, cereali e legumi si ha un piatto privo di grassi nocivi e colesterolo, ricco delle stesse proteine nobili della carne».

Situato in via Ravecca, Cibi e Libri incuriosisce il passante: luci soffuse e rosse pareti attraggono l’occhio, mentre le ricette vegetariane, da consumare al momento o da asporto, scaldano lo stomaco. L’opportunità di connettersi ad internet e lo spazio dedicato ai più piccoli permettono, ad esempio, una tranquilla degustazione di gnocchi di patate e rape rosse, pizzoccheri di grano saraceno e tortiglioni con verdure, basilico e tofu. Ma la vera sorpresa è l’hamburger vegetariano: mix di patate, lenticchie e noci da assaggiare come piatto unico con molti dei contorni disponibili. Ma la scelta non si esaurisce qui: il riso integrale si può accompagnare, ancora, con fave al sesamo o in umido con paprika, spinaci allo zenzero, zucchine al curry e involtini di verza.

«Se i cibi sono il libro attraverso cui leggere la terra – continua Lorenzo, che si avvale anche del prezioso aiuto di Yuri – abbiamo pensato materialmente di mettere a disposizione dei clienti alcuni volumi». Libri di cucina vegetariana, naturale e per bimbi: «perché anche nell’alimentazione – continua – c’è molta disinformazione e spesso non si conosce cosa effettivamente mangiamo».
Cibi e Libri, a questo proposito, adotta una politica molto trasparente con un occhio particolare alla stagionalità e ai prodotti locali. «Ci siamo associati – rivela Lorenzo – al Consorzio della Quarantina, un gruppo di giovani agricoltori dell’entroterra genovese che ha deciso di non abbandonare la montagna e tutelare le varietà locali. A questo proposito, una volta alla settimana, ospiteremo un incontro con alcuni di questi produttori. La quarantina – continua – è un tipo di patata che viene coltivata dal ‘600, mentre quelle che oggi si trovano nei supermercati, per la maggior parte, provengono dalla Germania e dall’Olanda. Questo per dire, ad esempio, che lo sfruttamento intensivo della terra e la grande distribuzione procurano notevoli danni all’ambiente, mentre sarebbe opportuno conoscere, riflettere e investire nella cosiddetta bio-diversità. Anche cibarsi è una scelta politica – conclude – e attraverso il recupero delle modalità degli avi, il consorzio si propone proprio questo obiettivo».

mercoledì 25 novembre 2009

regali di natale animalisti

Per chi a Natale ha l'abitudine di fare regali, alcuni suggerimenti per regali utili, perché portano un messaggio animalista a chi li riceve, e perché il ricavato va a sostenere campagne animaliste. Sono tutti disponibili sul sito di AgireOra Edizioni, casa editrice non-profit animalista, www.agireoraedizioni.org

Ricordiamo che i tempi necessari per ricevere il pacchetto - a meno che non venga richiesta l'opzione di pacco celere - variano dai 7 ai 15 giorni, mediamente 10. Clicca sui titoli per i dettagli sui prodotti e per ordinarli:

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Quadri di animali

Quadri molto belli con animali come soggetto, olio su tela, pezzi unici della pittrice Sid.
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VegAgenda 2010

L'agenda vegan per il 2010, con moltissime ricette e una mini-guida ai ristoranti vegan-friendly.
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La Cucina Etica

800 ricette cruelty-free, senza alcun prodotto di origine animale. Si tratta di piatti per la maggior parte di facile realizzazione ma non mancano ricette sfiziose e maggiormente impegnative per i cuochi più intraprendenti ed esperti.
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Chi c'è nel tuo piatto?
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Questo libro racconta le pratiche usate negli allevamenti e nei macelli, allevamenti di pesci e pesca in mare compresi. E mostra quanto sia facile la scelta vegan. Ben scritto e piacevole da leggere, come tutti i libri di Masson, davvero consigliato come regalo a chi non è ancora vegetariano, o è vegetariano ma non ancora vegan.
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Punti neri e conigli rosa

Un divertente libro per ragazzini, per insegnare loro il rispetto per gli animali.
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Vogliamo essere amici? Piccoli animali raccontano

Un bellissimo libro per bambini e per tutti coloro che hanno a cuore gli animali, con fotografie di piccoli animali che raccontano la loro storia.



@anonimo(?):chi nn si dichiara è un vile.evita di scrivere ancora commenti di quel tipo,o chiedo a google di risalire al tuo id


A tutti gli altri,spiego che nn voglio fare pubblicità,ma informazione,per condividere con voi quello che mi sta a cuore,e un pò di negozi come quelli del post precedente erano anni che li aspettavo.Cheers.

lunedì 23 novembre 2009

eco-detersivi a genova

Apre a Genova il nuovo negozio di detersivi alla spina e prodotti per
una vita quotidiana all'insegna di rispetto per l'ambiente, qualità e
convenienza.

Brindisi d'inaugurazione
giovedì 17 settembre
dalle ore 17.30
Via Trebisonda 21r

Genova, 16 settembre 2009. “Basandosi su un'idea di sviluppo sostenibile che integri il concetto di efficienza economica con un uso durevole delle risorse ambientali, siamo convinti di poter presentare prodotti con altissimi standard qualitativi economicamente ed ecologicamente compatibili con il tempo in cui viviamo, senza gravare sulle generazioni future.”

Questo è uno dei passi forse più significativi del progetto che si concretizzerà questa settimana con l'apertura, alla Foce, del primo negozio a Genova di prodotti destinati all'uso quotidiano che uniscano il rispetto per l'ambiente, l'alta qualità e la convenienza economica.
É forse una scommessa, sicuramente un'importante novità, che segue i passi di numerosi esempi sul fronte della lotta agli sprechi di imballaggi e rifiuti andando anche ad abbattere i prezzi dei prodotti.

la formica – questo è il marchio del nuovo punto vendita – non proporrà ai clienti soltanto detersivi sfusi a prezzi e qualità tra i più competitivi, ma anche una vasta gamma di prodotti innovativi e “intelligenti” che cercano di incidere sulle nostre pratiche quotidiane per rendere la nostra vita più comoda e rispettosa dell'ambiente. In quest'ottica si potranno trovare contenitori domestici per rendere più semplice e ordinata la raccolta differenziata; strumenti per risparmiare, purificare e gasare l'acqua; semplici ma efficaci prodotti per il risparmio energetico; prodotti che sfidano l'usa e getta nella vita di tutti i giorni (borraccette per uso quotidiano, pannolini lavabili per bimbi, mooncup e molto altro); fino ad arrivare ad una linea di cosmetica naturale basata sull'olio extravergine delle olive della nostra riviera di ponente, anche in ottica di accorciamento della filiera e valorizzazione del prodotto locale; una bibliografia selezionata e in continuo aggiornamento a disposizione del cliente e un angolo di eco design tutto da scoprire.

L'intento di chi porta avanti questo progetto è di proporre in un circuito di vendita tradizionale prodotti che fino ad oggi sono per lo più riservati ad una nicchia di consumatori che informandosi, spostandosi, utilizzando internet, talvolta associandosi, riescono a scovare i vari prodotti al costo di un coinvolgimento molto alto.
Particolari proposte riguarderanno soggetti collettivi come uffici, comunità, associazioni, circoli, parrocchie etc. I G.a.s. (gruppi di acquisto solidale), clienti con particolare affinità di intenti, potranno usufruire di condizioni, prezzi e servizi personalizzati da discutere insieme con i gestori.

Venite a scoprire la formica in via Trebisonda 21r e chiedete a Beppi e Filippo Repetto che con entusiasmo vi illustreranno i prodotti e le idee su cui si basa il progetto.

Per info: filippo repetto: 349 0690760 – filippo.repetto@gmail.com – www.ecoformica.it

domenica 15 novembre 2009

UN EURO

di Daniel Flynn


Il Programma alimentare mondiale (Pam), che deve affrontare un brusco calo dei finanziamenti da parte dei paesi donatori colpiti dalla crisi, sta lanciando un appello a milioni di persone per raccogliere denaro da destinare alla lotta alla fame.

Josette Sheeran, a capo dell'organismo delle Nazioni Unite, ha detto che la campagna, da oggi sul sito http://www.wfp.org/1billion, punta a convincere un miliardo di persone del mondo sviluppato a dare un euro a settimana, il che basterebbe a risolvere la fame nel mondo.

E' la prima volta che il Pam, che viene finanziato dai governi, lancia un simile appello.

"La fame cresce nel mondo -- sono oltre un miliardo di persone per la prima volta nella storia -- e a causa della pressione finanziaria sui governi, pensiamo che sia veramente importante richiamare i cittadini di tutti i paesi perché ci aiutino a risolvere questo problema direttamente", ha detto Sheeran a Reuters.

In un'intervista rilasciata alla vigilia del summit della Fao a Roma, Sheeran ha detto che il Pam sta cercando di raccogliere almeno la metà dei 6,7 miliardi di dollari che costituivano il suo obiettivo per quest'anno attraverso i canali tradizionali, ma che non sono abbastanza per fronteggiare le crisi umanitarie nel mondo.

Il Pam si trova di fronte "un anno di scelte difficili" poiché la siccità nel Corno d'Africa, le inondazioni nelle Filippine e il conflitto nel Pakistan del nord mettono a rischio le sue capacità di risolvere le emergenze.

Sullo sfondo c'è l'impennata dei prezzi dei generi alimentari nel biennio 2007-08, che hanno fatto scivolare verso la fame altri milioni di persone.

"Il problema ora è che il Pam sta affrontando 10-12 emergenze gravi, ognuna complessa e con le sue peculiarità e nessuna che possa essere ignorata", ha detto Sheeran,

"Stiamo riducendo le razioni, ma preferiamo inviare un messaggio ai cittadini del mondo per aiutarci a riempire la scodella di cibo".

martedì 10 novembre 2009

lettera di B.B.

Dopo aver letto la lettera di Brigitte Bardot al presidente dell'Unione Europea(cerca sulla colonna di destra),nn posso che riconfermare la mia dieta.solo che adesso aggiungo anche le uova e il latte ai cibi a cui dico no.sarà dura separarsi dal dolce latte delle mucche...ma nn posso non pensare che siamo tuttuno col problema effetto serra.

martedì 3 novembre 2009

LA CRISI ENERGETICA

La spropositata e ottusa arroganza occidentale si manifesta nella perentoria richiesta ai paesi produttori di petrolio di aumentate la produzione in modo da raffreddare il prezzo al barile. Si propone insomma ai proprietari di un bene in via di esaurimento di guadagnare di meno, di rinunciare a far durare questo bene il più possibile (perché in futuro costerà sempre di più), e in cambio l’Occidente continua a occupare l’Iraq, minaccia l’Iran, continua la assurda invasione dell’Afghanistan, appoggia e arma Israele che nega alla nazione palestinese di esistere. Certo l’arroganza di chi ha alle spalle secoli di militanza colonialista è veramente grande, quasi inconscia e non si rende conto così di indicare la via da seguire, ossia fare esattamente il contrario di ciò che viene chiesto: diminuire la produzione e chiedere all’Occidente, Usa in testa, di ritirarsi e solo allora si potrà negoziare un eventuale aumento di produzione. Il mondo arabo ha questa carta in mano, ma per assurde divisioni al suo interno, per la divisione tra sciiti e sunniti, per avidità di alcuni, non riesce a parlare con una sola voce e a imporre le sue condizioni. ltro che bomba atomica di Ahmanedinejad, la bomba atomica degli arabi è il petrolio e si fanno fregare dagli occidentali come dei bambocci deficienti, andando pure a investire i loro petrodollari nei paesi che gli muovono guerra e che li hanno tenuti sotto il tacco colonialista. Spero proprio che qualcuno cambi testa e strategia, e ricordiamo ai giovanissimi e a coloro che dimenticano in fretta, che fu l’America ad armare e spingere Saddam Hussein a muovere guerra all’Iran della rivoluzione komeinista. Questo patto americano con il dittatore è all’origine di tutte le guerre successive e i milioni di morti che ci sono stati sono a totale responsabilità imperialista, e anche che l’Italia ha appoggiato e appoggia questa politica. L’aumento del prezzo del petrolio sortisce l’effetto di frenare l’economia, basta vedere il settore della pesca e dell’autotrasporto. Fermerà sicuramente la globalizzazione commerciale imponendo agli stati una svolta in agricoltura e nella produzione di energia, costringendoli a produrre per i consumi interni e a adottare immediatamente il fotovoltaico su ogni tetto di casa di civile abitazione e delle fabbriche. La crisi energetica può essere una opportunità per affrancarsi dalla dipendenza dal petrolio, e anche dall’uranio, che è una dipendenza pericolosa non solo per eventuali incidenti e terremoti, ma anche per la scarsità del minerale e per il fatto che è in pochissime mani. Solo il sole non si paga, è eterno, non inquina e, a pari volume di investimenti necessari per le centrali nucleari, produce la stessa energia in poco tempo e senza pericoli, senza concentrare il potere energetico in poche mani, decentrandolo su tutto il territorio in mano a migliaia di piccoli operatori. Paolo De Gregorio


Di : paolo de gregorio
mercoledì 11 Giugno 2008


da Bellaciao.org

lunedì 2 novembre 2009

Diventare come balsami-M.Correggia




Se potessimo vedere nello stesso istante tutte le sofferenze fisiche - per non dire di quelle dello spirito - provate dagli esseri viventi sul pianeta, oggi, nel passato e nel futuro, non potremmo forse più vivere. Ma non dobbiamo arenarci nella contemplazione sconsolata dei numerosissimi "epicentri del dolore": ci faremmo male di riflesso. Parecchio, invece, possiamo fare nella nostra vita quotidiana, guidati dall'empatia che ci può insegnare prima di tutto a non nuocere, prevenire e lenire. Marinella Correggia, partendo dalla sua esperienza personale di impegno e dalle relative frustrazioni, vuole qui offrire una scatola di attrezzi balsamici, un compendio del "che fare?" sul lato delle azioni possibili e degli stili di vita.

domenica 1 novembre 2009

SCRAMBLED EGGS...


Non tutti possono o vogliono farne a meno, ma, quando le acquistiamo, sappiamo da dove arrivano? Sappiamo se la nostra "adorata" gallina è stata trattata bene? Se ha respirato aria pura, se ha mai visto un raggio di sole e se ha mangiato sano?
Alcune galline vengono maltrattate, chiuse in gabbie piccolissime senza possibilità di muoversi, di camminare, di vivere.
Ad alcune crescono troppo le unghie (non riuscendo a tagliarsele stando in una scatoletta di ferro) e s'impigliano con la grata della gabbia, rimanendo così incastrate. Altre impazziscono e diventano aggressive (beh... vorrei ben vedere, ne hanno tutto il diritto!).
Possiamo chiudere questi bunker d'allevamento? No, noi no... ma il mercato si! Come fare? Vediamo subito di spiegarlo:

Per legge le uova devono avere, sia sulla confezione (non sempre) che sul guscio, un codice. Facciamo un esempio. Se sul vostro uovo trovate il seguente codice:

3 IT 001 VR 0XX
il primo numero (quello che più c'interessa) indica il tipo di allevamento:

* "0" - produzione biologica (una gallina per 10 metri quadrati su terreno all’aperto, con vegetazione)
* "1" - all'aperto (una gallina per 2,5 metri quadrati su terreno all’aperto, con vegetazione)
* "2" - a terra (sette galline per 1 metro quadrato su terreno coperto di paglia o sabbia in capannoni privi di finestra e luce sempre accesa)
* "3" - in gabbia (25 galline per metro quadrato, in posatoi che offrono 15 centimetri per gallina)

IT - paese di produzione delle uova
001 - comune di allevamento
VR - provincia di appartenenza
0XX - allevamento di deposizione

Venuto a conoscenza di questi tipi di allevamento mi son saliti i brividi. Da allora guardo sempre il codice ma, purtroppo, mi sono accorto che il 90 (se non il 99) per cento dei supermercati e negozi vendono uova di tipologia 3, ossia "made in bunker". E' vero, le biologiche (tipologia 0) costano 30, 40, 50 centesimi in più ma...
Primo: non spendiamo forse cifre maggiori per altri prodotti superflui?
Secondo: è più sano e salutare un uovo fatto da ua gallina che vive in mezzo alla natura o quello fatto da una gallina che vive al chiuso, schiacciata in mezzo ad altre "sorelle di sventura" e con luce artificiale perenne?
Dopodiché, preferisco pensare questo povero animale libero in mezzo al verde, che cammina, corre e, perchè no, gioca.
Meditate gente, meditate...

Io ancora lo devo fare questo passo di rinunciare ai prodotti animali coi quali sono letteralmente cresciuta...
auguri a tutti i nati in Aprile,il mese più bello!!!

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